OSLO HOLMENKOLLEN - PER ENTRARE NEL MITO
Oggi 6 febbraio 2016 siamo a Oslo Holmenkollen, nella 50km mass start a tecnica classica, potremmo dire "la gara di fondo", senza togliere niente alle altre tecniche e specialità. Il tempo non è dei migliori, la neve caduta, la nebbia con visibilità a 100mt mettono giù da subito una prospettiva di giornata dura e di sofferenza. Ma il pubblico della collina è sempre qui, con una presenza lungo il percorso senza soluzione di continuità che impressiona e conferma il mito di questo evento.
Si parte e come da pronostico il buon Sundby imprime da subito un buon ritmo, non incisivo ma sostenuto, tale da mettere in fila un gruppo che si mantiene compatto ma che riserva già alcune sorprese. Francesco, non in modo evidente, risulta sofferente, fà fatica a reggere il ritmo seppur non ancora importante, sembra un po ingolfato, con nausea e cattive sensazioni. Il tutto dura due giri, poi fortunatamente tutto cambia: cambia gli sci, cambiano le sensazioni, sparisce l'appesantimento e si riparte in una condizione che si fà via via più importante. Tiene il gruppo, con facilità, un gruppo che però ormai ha perso la sua testa, distaccatasi ormai irrimediabilmente con Sundby a condurre e quindi Dirhaug, Toenseth, Vilegzhanin e un Cologna che purtroppo si ritira ma che per come ha mollato evidenzia un recuperato precario dell'infortunio al polpaccio. La gara continua quindi fino all'ultimo giro dove Sundby conferma di poter fare gara a se, con allunghi di verifica e ritmi finali senza possibilità di replica per Dirhaug secondo e Vilegzhanin terzo. Arriva quindi 4° Toenseth, 5° Turyshev ed ecco il gruppo. Sull'ultima rampa, sotto gli spalti di Holmenkollen, Francesco attacca e scollina in testa dal sovrappasso. Ma dietro di lui sbuca il solito Northug con cui Franci ha ancora poca possibilità. Buono però questo settimo posto, per il finale davanti nel gruppo e soprattutto per la condizione dimostrata che fà ben sperare per le prossime gare di Falun.
Diremmo grande gara sapendo che è nei pensieri di ogni fondista di livello, il punto di riferimento di una buona carriera, basti guardare il sorriso di un Sundby raggiante all'arrivo ed in premiazione.
E qui finisce il commento da spettatore e lasciamo a voi le considerazioni dopo il commento di Franci, qui di seguito.
“Sono abbastanza soddisfatto, nei primi giri c’era qualcosa che non girava, ho fatto veramente fatica a stare a contatto col gruppo, mi sembrava difficile stare addirittura agganciato. Per qualche minuto ho pensato che se avessi dovuto fare tutta la gara in quelle condizioni, sarei stato costretto a ritirarmi. Invece dopo una quindicina di chilometri ho cambiato gli sci e mi sono sentito subito meglio, però le primissime posizioni erano andate e mi è dispiaciuto perchè nei restanti 35 chilometri ho avuto buone sensazioni. Stavo molto facilmente in mezzo agli altri, non facevo fatica.
Direi che è stata una gara opposta rispetto all’anno scorso, quando rimasi a contatto dei primi fino a 5 chilometri dalla fine e poi sono andato in crisi di fame. Sapevo che alla fine me la sarei giocata con Northug, gli altri erano abbastanza stanchi, per cui il settimo posto è un buon risultato e mi fa ben sperare per la gara di sabato prossimo a Falun dove ci sarà una 10 km a tecnica classica”
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